Cosa succede a chi mangia pecorino e yogurt con la glicemia alta? Incredibile

yogurt

Per chi soffre di diabete può essere complicato trovare il giusto equilibrio tra abitudini precedenti, gusti personali e nuove esigenze alimentari. Tra i primi esclusi, fra gli alimenti, troviamo i formaggi. Che, in effetti, non sono particolarmente consigliati in caso di glicemia alta. Alcuni però sono preferibili di altri. Ad esempio, cosa succede a chi mangia pecorino e yogurt con la glicemia alta?

Cosa succede a chi mangia pecorino e yogurt con la glicemia alta

Formaggi e glicemia, quali scelte compiere

Il pecorino è un formaggio stagionato abbastanza calorico, con 409 calorie ogni 100 gr di prodotto. Fornisce in compenso notevole energia, e una buona percentuale di proteine. Ha il 26,9% di grassi e un alto apporto di sodio (1200 mg). E’ anche una miniera di minerali tra cui calcio in altissime quantità (1064 mg) ferro, magnesio, fosforo e potassio, oltre a rame, manganese e selenio. Fornisce tiamina, niacina e riboflavina, ovvero sia le vitamine del gruppo B, indispensabili per la nostra energia e il buon funzionamento mentale. Resta un formaggio grasso, non particolarmente adatto a chi soffre di diabete e deve controllare la glicemia.

Yogurt e diabete, via libera

Concesso invece lo yogurt, ovviamente con limitazioni, sia quantitative che qualitative. Può andar bene lo yogurt bianco senza zuccheri aggiunti, per non aumentare il carico di zuccheri nel sangue. Sono da escludere invece tutti gli yogurt con frutta o peggio ancora, con cereali e cioccolato. C’è differenza anche tra yogurt intero, con un indice glicemico di 27 contro quello dello yogurt scremato, che è di 32. Sono comunque IG accettabili, con in più poche calorie (solo 59 ogni 100 di prodotto) pochi grassi, solo 5 mg di colesterolo e 36 di sodio. Apporta comunque molti minerali, all’incirca nella misura del 3% del fabbisogno giornaliero consigliato. Contiene sempre vitamine del gruppo B, oltre a vitamina A, C ed E. Ha un discreto potere saziante e fornisce da solo un terzo dell’apporto di calcio raccomandato ogni giorno.