Mangiare bene e mangiare sano con l’aceto balsamico

Negli ultimi decenni l’attenzione rivolta all’alimentazione è aumentata in modo esponenziale per una serie di motivi: è cresciuto infatti il nostro interesse per la cura del nostro corpo e della nostra salute, e sono cresciute di pari passo le conoscenze nel settore alimentare, con una più attenta e competente valutazione delle caratteristiche dei singoli alimenti e delle proprietà degli stessi. È notevolmente cresciuto anche il numero di nutrizionisti, dietologi e specialisti dell’alimentazione che ci aiutano, con le loro competenze, a seguire regimi alimentari corretti ed adatti alle necessità del nostro organismo.

L’atroce dubbio fra gusto e benessere

Mangiare bene o mangiare sano molto spesso appare come una scelta da porre in alternativa. Il grande dilemma che affligge chi si siede a tavola per gustare il proprio pasto riguarda un concetto che può apparire quasi come paradossale: tutto ciò che è buono, gustoso e ricco di sapore, di solito, non è proprio il prodotto più indicato per le nostre diete in quanto troppo calorico o comunque contenente elementi nocivi per il nostro organismo o non salutari. Quello che invece appare meno piacevole al palato è, come per una crudele legge del contrappasso, ciò che i dietologi o i nutrizionisti indicano come più salutare e adatto alla nostra dieta bilanciata.

L’aceto balsamico come arricchente ed esaltatore di sapori

Fra tutti i prodotti che possono arricchire di sapore la nostra dieta e tutti gli alimenti che ingeriamo c’è sicuramente l’aceto balsamico, meglio ancora se si tratta di , che negli ultimi decenni ha preso sempre più piede sulle nostre tavole. L’aceto balsamico è un condimento tipico della cucina italiana, e in particolar modo della cucina emiliana, che è ormai diffuso nelle cucine di tutto il nostro Paese. Esso è ottenuto dai mosti delle uve di alcuni particolari vitigni tipici della zona emiliana, e in particolare di Modena.

Come si ottiene l’aceto balsamico tradizionale

L’aceto balsamico tradizionale si produce con la cottura dei mosti a fuoco diretto in vasi aperti, e il risultato di questa operazione viene poi sottoposto a fermentazione zuccherina ed acetica nelle acetaie per almeno dodici anni. Quando questa durata viene prolungata fino ai 25 anni, l’aceto può essere definito extra vecchio.

Le calorie dell’aceto balsamico

L’aceto balsamico, oltre ad essere molto gustoso e ad arricchire in modo evidente il sapore dei piatti che si vanno a condire, può essere considerato un alimento moderatamente calorico, nonostante la sua produzione sia frutto della fermentazione degli zuccheri. Per questo, qualora si sia deciso di seguire una dieta precisa e bilanciata, è consigliabile leggere attentamente le informazioni circa i valori nutrizionali riportate sulla confezione. Tuttavia, gli aceti di fermentazione risultano fra i prodotti esonerati dall’obbligo di riportare tali indicazioni sull’etichetta, per questo è consigliabile far riferimento principalmente ai prodotti che liberamente scelgono di scrivere queste indicazioni sui propri pack.

Quale aceto balsamico scegliere

Fra tutte le tipologie di aceto presenti sul mercato, ovviamente ci sentiamo di suggerire un aceto balsamo biologico, che garantisce una filiera produttiva più genuina e controllata, assicurando l’utilizzo di prodotti naturali e selezionati, con processi che rispettano sia l’ambiente che la salute delle persone che lo scelgono.