Quando mangiare la mela per abbassare la glicemia

mangiare la mela di sera fa ingrassare

La mela si è guadagnata la fama di frutto salvifico, e non per caso. Si tratta realmente di un alimento adatto a tutti, persino a chi soffre di diabete e glicemia alta, nonostante il suo indice glicemico (di 50) sia considerato medio. Eppure ne viene consigliato il consumo giornaliero, sia cotta che cruda, ovviamente senza esagerare. Una mela al giorno può realmente togliere il medico di  torno, per giunta con pochissime calorie (52 ogni 100 gr di frutto). Ma qual è il trucchetto della nonna per mangiare la mela e abbassare la glicemia?

Quando e come consumare la mela

Le mele non richiederebbero chissà quale indispensabile trucco, dato che di per se sono un grande aiuto in caso di insulino-resistenza. Un consumo quotidiano di mele riduce il fabbisogno di insulina fino al 30%. La mela è di aiuto persino contro la glicemia alta a digiuno, quindi è ideale consumata anche a colazione. Il trucco della nonna però è di consumarla a fine pasto. Questo perché la mela stimola il rilascio di alcuni enzimi in grado di regolare l’assorbimento degli zuccheri. Meglio, inoltre, mangiarla con la buccia: è qui che risiede il maggior numero di fibre, in particolare la pectina. Questa sostanza è in grado di rallentare la trasformazione degli zuccheri in glicemia -oltre che l’assorbimento del colesterolo.

Proprietà della mela: fa davvero tanto bene?

La mela è davvero il frutto miracoloso indicato dal popolare detto. Oltre ai benefici effetti contro glicemia alta e  colesterolo, grazie al suo contenuto di fibre le mele saziano a lungo e regolano il transito intestinale. Dolci ma leggermente acidule, le mele migliorano il processo digestivo e hanno un moderato effetto sbiancante sui denti, oltre a rafforzare le gengive. Con la loro ricchezza di antiossidanti contrastano l’invecchiamento cellulare, anche grazie all’apporto di vitamina C, che viene perso nel caso della mela cotta, comunque valida. Le mele forniscono anche 6 mg di calcio, indispensabile alle funzioni cerebrali oltre che alla salute delle ossa.