Pomodoro, glicemia e diabete, c’è correlazione?

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Il pomodoro è una bacca della pianta Solanum Lycopersicum, importata dopo la conquista delle Americhe e il cui nome botanico risale al 1544 ad opera del botanico Pietro Angela Mattioli che lo definì anche “mala aurea”. La traduzione sostanzialmente è “pomo d’oro”, ispirato al colore che il pomodoro assume prima della maturazione completa. Ad oggi è uno degli ortaggi più diffusi, non solo per le sue numerose proprietà, ma soprattutto per la sua versatilità e il gusto particolarmente apprezzato. Ma quando mangiare il pomodoro per abbassare la glicemia?

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Pomodoro, glicemia e diabete, c’è correlazione?

Una ricerca apparsa su “Diabetes Care” afferma come un pasto ricco di carboidrati consumati alla fine sia in grado di abbassare i livelli di glicemia del 29% dopo 30 minuti. Dunque, oltre a cosa mangiare, è importante definire l’ordine in cui mangiarlo. Per questo il pomodoro andrebbe consumato prima del pasto. Ai soggetti affetti da diabete dunque è consigliabile consumare il pomodoro come primo alimento e poi chiudere il pasto con dei cereali, preferibilmente integrali in quanto maggiormente ricchi di fibre. Il trucco della nonna poi prevede il consumare pomodori non perfettamente maturi, dato che il loro grado zuccherino aumenta con l’avanzare della maturazione. Il pomodoro comunque ha un indice glicemico di 30, considerato basso. Attenzione invece alla salsa e al succo di pomodoro, che hanno un indice glicemico di 45, che può rivelarsi ancora più alto in caso di aggiunta di zucchero come stabilizzante.

Proprietà e benefici del pomodoro

Il pomodoro ha poche calorie (18 ogni 100 gr di prodotto) e solo 0,2 g di grassi. Non contiene colesterolo e apporta alti livelli di potassio (237) benefici per il cuore. Consumato crudo fornisce vitamina C, in grado di agire come antiossidante di cui il pomodoro è altrimenti ricco, grazie al suo apporto di licopene, luteina e zeaxantina. Questi ultimi due appartengono al gruppo dei carotenoidi e svolgono un azione protettiva per la vista ed in particolare per la retina. I pomodori apportano anche vitamina K, preziosa per la coagulazione del sangue, e fosforo, indispensabile nei processi di riparazione cellulare e regolazione del ph.