Mangiare cavolo nero per le difese immunitarie. Incredibile

Cavolo nero

Il cavolo nero è un ortaggio sconosciuto ai più. E’ in effetti, più difficile da trovare nei supermercati di quanto non siano in genere le altre verdure invernali. E’ più semplice trovarlo nei mercati ortofrutticoli e, ancor meglio, andarlo a cercare nei mercati contadini. Il sapore del cavolo nero infatti migliora notevolmente dopo la prima gelata ed è più facile che i piccoli produttori seguano questa accortezza nel raccoglierlo.

Cavolo nero

Perché mangiare il cavolo nero, ecco i motivi

Il cavolo nero aiuta a sostenere le nostre difese immunitarie, per questo è particolarmente prezioso nella stagione fredda. E’ ricco di vitamina C, in grado di favorire l’assorbimento del ferro da parte del nostro intestino. E’ anche una fonte di calcio e, come per gli altri cavoli, è meglio limitarne il consumo in caso si soffra di calcoli renali.

E’ anche leggero e facile da digerire, grazie al suo buon apporto di fibre che in più regolano la funzione intestinale. E’ depurativo, detossinante e un antinfiammatorio naturale per le mucose gastriche.

Contiene vitamine A e K, la prima preziosa per la vista e la seconda di vitale importanza per il sistema cardiocircolatorio, che trae ulteriore giovamento dalla capacità del cavolo nero di regolare i livelli di colesterolo nel sangue.

I benefici per la nostra mente

Il cavolo nero è ricco di flavonoidi, che agiscono come antinfiammatori e antisettici. Proteggono da stress e radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare. E’ provato come la loro presenza contribuisca a rafforzare la mente ed aumentare la memoria.  Ad intervenire sul benessere del sistema nervoso è anche la vitamina C, preziosa per pelle, muscoli, funzioni ormonali e nell’attività dei neurotrasmettitori.

Cavolo nero, ecco quando evitarlo

Come molti altri vegetali della stessa famiglia, il cavolo nero è controindicato in caso di ipotiroidismo e altre patologie a carico della tiroide. Questo perché interferisce con l’assorbimento dello iodio. Il problema viene mitigato dalla cottura