Inaugurazione virtuale per “Carne”, il primo “One thing restaurant” di Milano

Inaugurazione virtuale per “Carne”, il primo “One thing restaurant” di Milano

500 persone collegate via Zoom per l’inaugurazione virtuale di domenica 7 Giugno alle ore 19:30, un format decisamente insolito ed originale per dare il via a questa nuova avventura di tre giovani ed intraprendenti ragazzi.

Saranno proprio loro a consegnare ad ogni partecipante (nella cerchia di Milano, nei giorni antecedenti all’appuntamento) una birra Pils brandizzata “Carne”, realizzata in collaborazione con il birrificio artigianale Canediguerra.

A presentare e dirigere l’appuntamento lo speaker radiofonico Gilberto Penza, in arte “Gibba”, di Radio 105 che sarà all’interno del locale insieme ai tre fondatori Andrea, Denise e Domenico per raccontare il progetto e brindare all’apertura, la serata si concluderà con il dj set virtuale di Pietro Civera e Dj Mayo.

Per partecipare all’appuntamento sarà sufficiente iscriversi su www.carne.love entro il 28 Maggio, essere tra i primi 500 e seguire poi le indicazioni che arriveranno via mail.

Carne – diversamente macellai si caratterizza per un’atmosfera industriale, dal sapore molto street, in continua evoluzione. E’ il primo “One Thing Restaurant” milanese dove vi è un unico piatto protagonista, un solo taglio di carne bovina piemontese, il Lombatello, preparato in modo speciale.

Il progetto è ideato da un team giovane e preparato: i cuneesi Andrea Pirotti (“nipote d’arte” e già ideatore del format Bove’s) e Denise Di Meola (giovane esperta contabile), ed il barmanager barese Domenico Cannillo. Tre ragazzi con differenti formazioni professionali, uniti dall’amicizia e dalla passione verso il cibo che hanno unito le loro competenze con l’obiettivo di offrire ai milanesi un nuovo, privilegiato e curioso punto di vista all’interno dell’universo della carne, portando ognuno la propria particolare esperienza da diversi mondi quali la ristorazione, l’amministrazione ed i locali.

Carne è un ristorante dove ogni cliente ha l’opportunità di consumare in modo informale uno dei migliori prodotti italiani ad un costo accessibile. La scelta va nella direzione di esaltare la massima qualità e le peculiarità di un taglio di carne fino ad oggi poco utilizzato nella ristorazione, abbinando nella stessa ricetta tecniche di cottura differenti.

Grande attenzione alla selezione di ingredienti e filiere sono alla base di questa nuova realtà che apre in viale Bligny 18, esattamente a metà tra Darsena e Porta Romana, alle spalle dell’Università Bocconi.

Aperto dalle dodici a mezzanotte con cucina sempre aperta, Carne ha come protagonista un taglio povero, antico, pregiato per tradizione ma ora da rinobilitare, interpretato in modo contemporaneo e preparato con una tecnica di “alta” cucina, grazie anche ad una ricetta segreta che i ragazzi custodiscono gelosamente. Infatti, ne svelano solamente uno degli ingredienti, il fieno dei pascoli di montagna utilizzato nel processo di marinatura. Questo amore e questa ricerca per esaltare al massimo sapidità e caratteristiche organolettiche ha fatto sì che il piatto sia stato battezzato come “Love Loin”.

Un paio di “Specials” giornalieri fuori menù lo affiancheranno, sempre a base di tagli di carne, come maiale o agnello, accomunati dal grande gusto e dall’essere sempre poco utilizzati abitualmente nelle cucine dei ristoranti. Come contorno, patate cotte nel grasso del bovino e verdure in base alla stagionalità.

L’apertura di Carn riporta sotto i riflettori un taglio povero come il lombatello, ma solo quello di origine assolutamente controllata che ne certifica la provenienza: ossia il circuito piemontese creato dal consorzio La Granda che si occupa di trasformare un prodotto che è molto più di una carne d’eccellenza. La Granda, opera in modo da ridurre al minimo scarti e sprechi. Gli allevatori che ne fanno parte seguono un attento disciplinare nato dall’esigenza di rispettare l’equilibrio tra benessere ambientale, animale e sociale. Il benessere dell’animale è infatti garantito perché basato sugli allevamenti vacca-vitello, in cui i vitelli vengono allattati dalla madre per circa 4-6 mesi dopo la nascita, rispettando così i ritmi della natura.

La Granda non poteva non essere coinvolto in un progetto sostenibile e circolare come quello pensato dai ragazzi di Carne. Anche per quanto riguarda l’offerta beverage vi è stato un attento lavoro di ricerca: la carta dei vini accoglie solo dieci etichette tra bianchi, rossi e bollicine, tutti Triple AAA, a cui si aggiungono anche birre artigianali. Per la carta drink invece è nata una collaborazione con un laboratorio artigianale di Roma “Drink|It”, cinque cocktail a rotazione stagionale miscelati in pre-bach che verranno presentati e venduti in bottiglietta di vetro consumabile in loco o a casa.

L’essenzialità moderna del “less is more”, caratterizza il progetto Carne anche dal punto di vista del interior design. L’ambiente è concepito in stile industrial chic e si sviluppa intorno a due principali elementi: la cucina a vista ed un grande tavolo a ferro di cavallo per coniugare funzionalità e semplicità. Un sofisticato minimalismo, impreziosito dai decori di uno degli street artist italiani più influenti d’Europa Luca Barcellona, che ha studiato i pattern e le textures creati in esclusiva per le pareti di Carne.