Cosa succede a chi mangia ogni giorno Philadelphia? Ecco la verità

Pur essendo un formaggio importato ed inseritosi nella vasta offerta dei formaggi nostrani, oggi il Philadelphia è uno dei prodotti più amati e consumati in Italia. Viene utilizzato per innumerevoli preparazioni, dall’antipasto al dolce, dove sostituisce egregiamente formaggi più grassi. Comparso come formaggio dal consumo immediato, magari su crostini e tartine, è divenuto tanto amato da essere impiegato da chef e food-blogger. Ma cosa succede a chi mangia Philadelphia tutti i giorni?

 

Conosciamo il Philadelphia

Questo formaggio, ormai diffuso in tutto il mondo, è una versione del formaggio quark, quasi totalmente soppiantato dal prodotto elaborato nel tempo dalla Kraft. Diventato protagonista indiscusso delle cheescake, la sua fama è aumentata con il diffondersi di questo dolce Americano di grande fascino e semplicità. Il Philadelphia è un formaggio abbastanza calorico: 342 calorie per 100 gr di prodotto, con 34 grammi di grassi e 110 di colesterolo. Un prodotto non esattamente leggero come il suo aspetto suggerirebbe. Però è ricco di elementi in buone quantità: sodio, potassio, ferro, magnesio e calcio, e persino Vitamina D e Cobalamina, rara e preziosa sostanza per il nostro corpo. Fornisce un buon apporto di proteine. Questo può renderlo interessante per gli sportivi che, accusando meno l’importante introito calorico, o compensandolo, possono beneficiare della ricchezza di sali minerali e reintegrare quelli persi durante l’allenamento.

Mangiare Philadelphia ogni giorno

Per quanto questo prodotto sia invogliante, resistete alla tentazione di mangiarne ogni giorno. Non solo perché, come abbiamo visto, è una bomba calorica, anche per chi non manifesta particolari problemi.
Si tratta di un prodotto industriale, la cui produzione degli anni è stata interamente meccanizzata. Nonostante il suo aspetto innocuo è comunque un prodotto ricco di additivi e conservanti, che fornisce discreti benefici rispetto ai vantaggi.
Nessun problema nel consumarlo dunque, ma meglio evitare di trasformare quello con il Philadelphia in un appuntamento quotidiano.