La muffa sul cibo non è un retaggio di altri tempi, e può capitare in ogni frigo e dispensa del mondo, indipendentemente dalle condizioni di igiene. Le spore della muffa infatti sono sempre presenti nell’aria, e si sviluppano in condizioni favorevoli di umidità e temperatura. Tendono a proliferare sulle proteine. Esistono numerosi tipi di muffe, alcune persino positive per l’uomo. Alcune sono protagoniste di alimenti di pregio, come il noto Gorgonzola, e un fungo in particolare ha dato origine alla penicillina, l’antibiotico che ha modificato le sorti dell’umanità, segnando un cambio epocale. Ma altrettanto non si può dire della maggior parte delle muffe che finiscono per colonizzare il nostri cibo.
Muffa sugli alimenti, come si formano
Ti potrebbe interessare anche:
- Sale e grassi nascosti nei prodotti da forno: cosa dovresti sapere per una scelta consapevole
- Monete da 10 lire con spiga o olivo: scopri la rarità che sta facendo parlare i collezionisti
- Sei ricco se possiedi le 200 lire con la scritta “Prova”. Scopri quanto possono valere oggi nel mercato collezionistico
Le muffe si presentano specialmente a temperature tra i 15 e i 30 gradi, ovunque stagni un po’ di umidità. Gli alimenti che rischiano di ospitare muffa sono quelli con un PH tra 4 ed 8, in pratica la stragrande maggioranza dei cibi. Sono fatti salvi unicamente gli alimenti acidi o acidificati. Le muffe più comuni sono la Monilia fructigena / sitophila, che colonizza pane, farinacei e frutta; la Penicillium, presente su farina, riso, orzo, farro, verdure, formaggi e agrumi, e la Cladosporium Herbarium, tipica dei frigorifero, che colpisce carne, uova e verdure. Quest’ultima è la muffa di colore verde, ma sono comuni anche le muffe arancioni o rosate, cariche di micotossine in grado di danneggiare i centri nervosi del nostro cervello. Ma cosa succede se mangi muffa?
Pericoli derivanti dall’ingestione di muffa
Mangiare muffa può provocare danni di varia entità, a seconda delle condizioni di salute iniziali del soggetto. Le cause più comuni sono nausea, vomito e diarrea. Ma le muffe possono danneggiare anche i reni e i polmoni, causando sintomi che vanno dalla rinite, all’asma, alla semplice congestione. I casi più gravi coinvolgono il cervello causando danni irreparabili. Le muffe possono anche essere mutogene, ovvero causare modificazioni del DNA. Per giungere a queste cause è necessario però ingerire parecchia muffa. Se si verifica sempre la superficie degli alimenti che stiamo per mangiare, è raro che un evento simile possa accadere. Attenzione anche ad asportare la muffa: sui cibi a pasta molle, come pane e formaggi, le muffe entrano in profondità anche se in maniera non visibile.