Introduzione alla moneta da 10 Centesimi Vittorio Emanuele II
Tra i pezzi più affascinanti della numismatica italiana, la moneta da 10 Centesimi Vittorio Emanuele II — conosciuta anche come “Soldone”, “Due Soldi” o “Palancone” — merita un posto d’onore. Dalla sua coniazione nel 1862, questa moneta ha non solo facilitato gli scambi commerciali, ma ha anche raccontato la storia dell’Italia risorgimentale e dei suoi abitanti.
Il bisogno di monete e le zecche coinvolte
Nel 1862, l’Italia unificata si trovava di fronte a una crescente necessità di monete. La nuova moneta da 10 centesimi fu introdotta per rispondere a questa esigenza. Poiché il paese non possedeva sufficienti capacità di conio, l’Italia si rivolse a diverse zecche estere, coniando esemplari in luoghi come Parigi, Bruxelles, Birmingham e Strasburgo. Questa cooperazione internazionale non solo ha permesso una rapida fornitura di monete, ma ha anche conferito a ciascun pezzo un carattere unico.
Caratteristiche della moneta
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La moneta da 10 Centesimi è composta in Cu 960/1000 (rame) e Sn 40/1000 (stagno), ha un diametro di 30 mm e un peso di 10 grammi. Il contorno liscio rende questo esemplare facilmente manipolabile e al tempo stesso elegante.
Il dritto della moneta presenta il profilo del Re Vittorio Emanuele II rivolto verso sinistra, accompagnato dalla scritta “VITTORIO EMANUELE II RE D’ITALIA”. Sotto il collo del sovrano, troviamo la firma dell’incisore, Ferraris, che testimonia l’artigianalità di questo pezzo.
Il rovescio, invece, evidenzia il valore nominale “10 CENTESIMI” in due righe, insieme all’anno di conio. Quest’area è ornata da eleganti rami di alloro e quercia, uniti da un fiocco, mentre una stella raggiante si erge sopra. Questo design riflette l’importanza e la regalità della moneta nel contesto della storia italiana.
Facce e simboli delle zecche
Ogni moneta è contrassegnata da simboli specifici delle zecche dove è stata coniata. Per esempio, le lettere M, N, T, H e OM indicano rispettivamente Milano, Napoli, Torino, Birmingham e Strasburgo. Solo Parigi e Bruxelles hanno optato per non incidere segni di riconoscimento, rendendo più intrigante il collezionismo di queste monete.
Valutazione e valore di mercato
Il valore della moneta da 10 Centesimi Vittorio Emanuele II è influenzato da vari fattori, tra cui lo stato di conservazione, l’anno di conio e il simbolo della zecca. Le valutazioni possono variare drasticamente, basti pensare alla moneta del 1862 coniata a Milano, che può valere da 2 euro in condizioni medie (MB) fino a 450 euro se in conditione “Fior di Conio” (FDC). Altre zecche, come quella di Strasburgo, mostrano valori simili, con picchi che possono raggiungere i 800 euro per monete in condizioni eccellenti.
Per esempio:
- 1862, Zecca di Milano: MB 2 euro, BB 10 euro, SPL 80 euro, FDC 450 euro.
- 1863, Zecca di Strasburgo: MB 2 euro, BB 10 euro, SPL 80 euro, FDC 400 euro.
- 1866, varianti: Milano, Napoli, Torino, Birmingham e Parigi mostrano un range di valori simile, dimostrando così la ricchezza di opzioni per i collezionisti.
Conclusione
La moneta da 10 Centesimi Vittorio Emanuele II non è solo un pezzo di metallo, ma un autentico pezzo di storia che incarna il periodo di transizione e di sviluppo economico dell’Italia. Per i collezionisti, ogni moneta offre l’opportunità di connettersi con il passato, preservando per le generazioni future la bellezza e il significato di un’epoca da ricordare. La passione per il collezionismo non è solo un hobby, ma un modo per rendere omaggio alla nostra storia comune.
