Lo zucchero è un elemento indispensabile per il funzionamento del nostro organismo. In particolare per il cervello, che a differenza di altri organi non è in grado di stoccare energia e quindi richiede apporti più o meno costanti di zucchero. Questo apporto è determinato da quanto glucosio è presente nel nostro sangue. Questo livello dovrebbe essere sempre costante, e gli squilibri creano numerosi disagi, dovuti ai famosi “cali di zucchero” o “picchi glicemici”. Mantenere la glicemia costante è quindi importante per tutti, ma in particolar modo per chi già soffre di diabete o altre patologie metaboliche. Contrariamente a quanto si pensi non è necessario eliminare la frutta dalla propria dieta, solo perché dolce. Ecco la classifica dei frutti dal più bassi indice glicemico.
Il frutto con minor indice glicemico, ovvero la capacità di far alzare la glicemia, è sicuramente l’avocado, il cui IG è pari a 10. Seguono i frutti di bosco e le fragole, con un indice glicemico pari a 25, come pure le ciliegie. Pere, albicocche, mandarini e pompelmi hanno un indice glicemico di 30, e la loro ricchezza di fibre è utile a prevenire colesterolo alto ed insorgenza del diabete. Leggermente più dolci sono le pesche, con un IG di 35, che vale la pena consumare grazie alla sua ricchezza di acqua, antiossidanti e vitamine che la rendono un frutto diuretico e nutriente. A 35 troviamo anche l’arancia, mentre l’indice glicemico delle mele varia tra 30 e 50 a seconda della varietà e del grado di maturazione, ma vale sempre la pena consumarla dati i suoi innumerevoli benefici.
Arrivati a questa fascia ci troviamo di fronte a frutti che è meglio evitare o almeno limitare. A partire dall’uva, con un indice glicemico di 45 che nonostante la sua ricchezza di polifenoli e vitamine, è generalmente sconsigliata ai diabetici. Hanno un IG alto anche banana (55), fichi (60) e papaya (60). Melone ed anguria arrivano addirittura ad un IG di 75, superato forse solo dai cachi: questi ultimi tre sono proibitivi e, per tanto, proibiti.
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