L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria sistemica che colpisce in particolar modo le articolazioni del corpo, senza distinguo tra le grandi e le piccole. Le manifestazioni più evidenti si possono notare a carico delle mani, dei piedi e delle ginocchia che subiscono nel tempo ingenti deformazioni. Le articolazioni sono in genere dolenti, gonfie e tumefatte. L’artrite reumatoide può coinvolgere anche i polmoni, la pelle, l’occhio e i vasi sanguigni. I movimenti divengono più difficoltosi, il corpo più rigido e la sintomatologia è più acuta al risveglio. Si tratta di una patologia autoimmune con predisposizione genetica. Non molti sanno che, pur non esistendo attualmente una cura, si possono trattare i sintomi di questa patologia. Uno dei modi per farlo è attraverso l’alimentazione.
Questa malattia reumatica è più diffusa di quanto si possa immaginare: ne soffre circa il 15% della popolazione. Si tratta di una patologia in grado di inficiare seriamente la qualità di vita di chi ne soffre, a causa della pesante sintomatologia. Oltre a munirsi di farmaci anti infiammatori e anti reumatici, è possibile abbinare alla terapia una sana alimentazione, evitando tutti quegli alimenti in grado di accendere l’infiammazione all’interno del nostro corpo. Adottare un regime alimentare adeguato si è dimostrato utile per diminuire la sintomatologia ed addirittura rallentare il decorso dell’infiammazione. Lo scopo è introdurre alimenti in grado di regolare gli ormoni responsabili dell’infiammazione: insulina, eicosanoidi e citochine.
Tra i cibi sicuramente sconsigliati troviamo gli alimenti grassi, le salse, i cereali da colazione ed in generale lo zucchero. Sono ovviamente banditi junk food, alcool e fritture, i formaggi troppo grassi e gli alimenti che eccedono di sale. E’ bene anche limitare gli alimenti contenenti glutine, preferendogli quinoa, riso, grano saraceno e paste di mais come sostituto alla pasta tradizionale. Tra gli alimenti che accendono l’infiammazione spiccano la carne rossa, gli insaccati e le carni in scatola, di difficile digestione ed in grado di scatenare l’infiammazione anche nei soggetti sani. Tra i vegetali è bene evitare pomodori, peperoni e melanzane, contenenti alcaloidi tossici dall’azione proinfiammatoria.
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