I 10 centesimi di lire di Vittorio Emanuele III sono molto più di semplici monete; rappresentano un affascinante capitolo della storia numismatica italiana. La loro storia appassionante merita di essere approfondita, non solo dai collezionisti più esperti, ma anche da chi è semplicemente curioso di conoscere il valore e l’importanza di tali reperti storici.
Tra le varianti di queste monete, la più discussa è certamente la versione Campione, coniata nel 1908. Questo raro esemplare è stato creato per onorare un momento significativo: la posa della prima pietra della nuova sede della Zecca di Roma. Solo tre esemplari furono prodotti, e nessuno di essi venne mai messo in circolazione. Il primo esemplare è andato ad adornare la prima pietra dell’edificio, il secondo fu donato al re Vittorio Emanuele III, mentre il terzo è conservato nel Museo della Zecca di Roma.
Nel 1926, il conio originale del 1908 fu utilizzato, senza autorizzazione, per realizzare una limitata quantità di monete, rendendo ancor più complicato per gli esperti distinguere tra le diverse versioni. Questa questione di rarità è ciò che sottolinea il valore di queste monete: la versione Campione è classificata come R5, il livello di rarità massimo. A completare il quadro vi è la versione di prova, che include una dicitura “PROVA” e presenta caratteristiche che la rendono anch’essa molto ricercata, catalogata come R4.
Ogni esemplare presenta un design ricco di significato. Sul dritto è raffigurato Vittorio Emanuele III in uniforme stellata, con la dicitura “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA” che lo circonda. Sul verso si nota la scritta “CENT. 10 1908”, circondata dall’immagine dell’Italia Marinara, rappresentata da una nave romana al vento, con in mano un ramoscello d’ulivo. Il diametro della moneta è di 30 mm e il suo peso di 10 g, con un contorno liscio che ne testimonia la qualità di coniazione.
Il valore di queste monete è estremamente variabile e complesso da valutare. Allo stato di conservazione MB (molto bella), la moneta R4 Prova del 1908 parte da un valore di circa 2.000 euro, mentre un esemplare in condizioni perfette (FDC, Fior di Conio) può raggiungere cifre che sfiorano i 12.000 euro. Tuttavia, la versione Campione ha visto prezzi stratosferici: alcuni collezionisti hanno pagato oltre 135.000 euro per accaparrarsi un pezzo così unico.
Possedere una moneta da 10 centesimi di Vittorio Emanuele III non è solo un modo per possedere un frammento della nostra storia, ma anche un investimento in un piacere duraturo, un congiungimento tra arte, cultura e valore economico. Ogni moneta racconta storie di un passato che non dovremmo mai dimenticare e che, anzi, dovremmo continuare a valorizzare e preservare. Se siete collezionisti, vi consiglio di tenere d’occhio questi esemplari: potrebbero rivelarsi ben più di un semplice oggetto da esposizione, ma un vero e proprio tesoro da custodire.
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