Salute

Quando il formaggio provoca il mal di testa? Incredibile

Se sei tra le persone che hanno notato uno strano mal di testa dopo aver mangiato il formaggio, leggi qui. Non è una coincidenza e nemmeno una tua impressione. La comparsa di mal di testa dopo aver mangiato formaggi è un disturbo molto comune, dovuto alla presenza di tiramina, una sostanza vasodilatatrice contenuta nei formaggi. La dilatazione dei vasi sanguigni è una delle principali cause di dolore alla testa e persino di aumento della percezione del dolore. Questo è sentito maggiormente a sinistra, a causa della sequenza che la circolazione assume nel corpo a partire dal cuore. La tiramina è presente soprattutto nei formaggi stagionati e in minor misura un quelli semi-stagionati e in quelli cremosi.

Quali  formaggi provocano mal di testa e come scegliere di conseguenza

I formaggi da prediligere nel caso si abbia già una predisposizione al mal di testa o si sia già subita questa particolare conseguenza del formaggio, sono i formaggi freschi. Via libera quindi a mozzarella, robiola, crescenza e Philadelphia. Da limitare invece i formaggi stagionati come ad esempio il Grana Padano, l’Emmenthal, il Parmigiano Reggiano che sono quelli a più alta concentrazione di tiramina. Da assumere con moderazione invece le caciotte semi-stagionate. Attenzione anche ai formaggi particolarmente sapidi, come ad esempio la feta, e a tutti i cibi con un alto contenuto di sodio che, aggravando l’ipertensione, aumentano anche la sensazione dolorosa.

Le cause alimentari del mal di testa

I formaggi non sono l’unica causa del mal di testa causato da ciò che introduciamo nel corpo. Nel caso il dolore alla testa sia frequente, potrebbe essere causato dall’intolleranza al lattosio o dalla celiachia. Fortunatamente allo stesso tempo esistono cibi che possono agire in maniera opposta, liberandoci dal fastidioso cerchio alla testa. Si tratta, ad esempio, di tutti quei cibi ricchi di magnesio, in grado di rilassare e distendere, diminuendo la tensione e favorendo anche il riposo. Tra questi troviamo le mandorle, l’avocado, le albicocche, i cereali integrali e i legumi. Anche gli spinaci possono contribuire, grazie alla loro capacità di ridurre la pressione sanguigna.

Sara Ester

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