Salute

Pesche, quante puoi mangiarne al giorno con la glicemia alta? La quantità raccomandata, secondo il nutrizionista

Le pesche sono un delizioso frutto della stagione estiva, il cui nome botanico è Prunus Persica, originario però della Cina. Oramai questo frutto è diffuso ovunque nei climi temperati. Le pesche sono nutrienti e remineralizzanti, con un apporto di solo 25 calorie ogni 100 gr di prodotto: Apporta carboidrati e proteine e solo 0,1 g di grassi. Soprattutto la pesca è particolarmente idratante, essendo composta al 90% di acqua, il che la rende un frutto altamente diuretico e depurante. Ma sono o meno un frutto adatto ai diabetici? Quante pesche puoi mangiare al giorno con la glicemia alta? Ecco la quantità raccomandata secondo il nutrizionista.

Pesche e glicemia alta, come regolarsi

Le pesche hanno un indice glicemico di 35, sono dunque adatte al consumo da parte di chi soffre di diabete. L’unico caso in cui le pesche vanno evitate è in caso di manifestata allergia a questo frutto, o in concomitanza con l’assunzione di carboidrati e latticini, la cui digestione complessa farebbe si che la pesca fermenti all’interno dell’intestino, causando gonfiore e gas. Le pesche apportano vitamine A e C, che agiscono come antiossidanti, aiutando l’organismo a contrastare lo stress ossidativo e l’invecchiamento. Apportano beta-carotene, che protegge la pelle e la prepara all’abbronzatura con maggior sicurezza. Apportano anche vitamina E e K, oltre a costituire una piccola miniera di minerali. Le pesche contengono contemporaneamente calcio, ferro, potassio, magnesio, manganese, zinco e fosforo.

Pesche: quante mangiarne al giorno in caso di glicemia alta o diabete

La pesca apporta numerosi antiossidanti che, oltre i benefici visti in precedenza, contribuiscono a controllare il peso corporeo, trasformando gli acidi grassi in energia. Hanno un alto potere saziante, grazie al loro apporto di fibre. Queste sostanze agiscono anche contro la glicemia alta, regolando l’assorbimento di zuccheri da parte del corpo. Per questo motivo svolgono anche un’azione preventiva nei confronti del diabete di tipo 2. Apportano anche acido ellagico, appartenente al gruppo dei polifenoli e in grado di svolgere un’azione anti-diabetica, stimolando la secrezione dell’insulina e riducendo l’intolleranza al glucosio. Il quantitativo a cui attenersi è di 100 gr al giorno, mentre nei soggetti sani si può salire a 200 gr.

Sara Ester

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