Il formaggio non è un alimento destinato a tutti i giorni. Anche se molti lo trovano piacevole e comodo, soprattutto per mettere in tavola qualcosa quando non si ha tempo o voglia di cucinare o come farcitura per un panino, il formaggio andrebbe consumato massimo una-due volte la settimana. Questo perché si tratta di un alimento particolarmente grasso, calorico e ricco di colesterolo. Inoltre i formaggi sono anche ricchi di sale, e sconsigliati per coloro che soffrono di ipertensione o ritenzione idrica. Ma cosa succede al corpo nel mangiare formaggio tutti i giorni?
Per anni è stato considerato una forma di integrazione di calcio a buon mercato ma, considerata oggi l’abbondanza e la varietà degli alimenti, il formaggio non riveste più un ruolo fondamentale all’interno della nostra alimentazione. Anzi, con la sua ricchezza di grassi di origine animale può causare spiacevoli conseguenze al nostro organismo. Per formaggio si intende un alimento prodotto a partire da latte vaccino o di capra che poi può venire stagionato o proposto fresco. A volte se ne abusa involontariamente, mettendolo sulla pasta, nel panino, consumandone un tocchetto a fine pasto o a merenda… E davanti al medico che ci chiede conto dei nostri trigliceridi alti e del colesterolo alle stelle finiamo con il dire “io? Formaggio? Ma se non ne mangio mai!”
Come già detto, le prime conseguenze possono essere un eccessivo accumulo di colesterolo nel sangue, che tende a formare placche arteriosclerotiche inficiando la circolazione e predisponendo al rischio di infarti ed ictus. I formaggi alzano la pressione a causa dell’elevato contenuto di sale con cui vengono lavorati e conservati. Questo aumenta la ritenzione idrica e può causare gonfiore, cattiva circolazione e predisporre all’aumento di peso, specie se si parte da una condizione già di sovrappeso o obesità. Causa problemi intestinali e può causare gonfiore addominale anche in soggetti non intolleranti al lattosio. Inoltre consumato la sera il formaggio può causare insonnia a causa del suo contenuto di tiramina, un eccitante sia per l’organismo che per l’attività cerebrale.
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