Salute

Il burro d’arachidi si tiene in frigo? Il nostro consiglio

Abbiamo visto per decenni il burro di arachidi spalmato con avidità e gusto in decide di film e serie tv, chiedendoci spesso con curiosità che sapore avesse. Questa tipicità d’oltreoceano è oramai reperibile in quasi tutti i supermercati e anche le più note marche italiane hanno inserito il burro di arachidi nelle loro linee. Che vi siate lasciati tentare acquistandone un barattolo, o che siate già addicted, è possibile che non sappiate qual è il modo ideale per conservare questo prodotto. Certo, se siete state attenti, la tv potrebbe avervi fatto spoiler… Il burro di arachidi si tiene in frigo? Ecco il nostro consiglio per una conservazione ideale.

Burro d’arachidi in frigo, si o no?

Cominciamo con il dire che non c’è differenza riguardo le modalità di conservazione tra il burro di arachidi autoprodotto e quello industriale. La conservabilità di questo prodotto non è data da elaborati processi chimici. In entrambi in casi si ottiene dalla semplice macinazione di arachidi al naturale, frullando fino ad ottenere una crema liscia e compatta o lasciando dei pezzettini per un effetto crunchy, a seconda dei gusti. Si aggiungono poi sale o zucchero ed olio, che fungono da stabilizzanti. Certo quello sigillato uscito dall’industria avrà una maggiore durata nel tempo (se resistete!) ma in entrambi i casi il burro di arachidi si conserva fuori dal frigo, in un luogo buio. La luce tende infatti a far ossidare il prodotto, mentre il freddo lo compatta, rendendolo difficile da spalmare. Il burro di arachidi può essere conservato a temperatura ambiente per 2/3 mesi nel caso di quello industriale, e per la metà nel caso di quelli fatti in casa. E’ necessario ricorrere al frigo solo se si ritiene di non riuscire a consumarlo entro questa tempistica. In frigo può durare il doppio del tempo.

Burro d’arachidi: come consumarlo e come verificarne lo stato

Se è un po’ che non assaggiate il vostro burro di arachidi, prima di consumarlo verificatene la consistenza. Deve risultare cremoso e facilmente spalmabile. Se ha creato grumi, si è cristallizzato o ha un odore rancido, è ora di gettarlo. Per prolungarne la durata evitate di contaminare il prodotto, usando strumenti diversi per prelevarlo dal vaso e per spalmarlo. Insomma, evitate di usare lo stesso coltello sia per prenderlo che per spalmarlo dopo che questi ha toccato il pane.

Sara Ester

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