A tutti è capitato di mangiare, volontariamente o involontariamente, del cibo già scaduto. Non necessariamente se mangi qualcosa di scaduto devi sentirti male. Le conseguenze dipendono molto dal tipo di cibo, dal fatto che questo sia stato contaminato da batteri e dal tempo trascorso dalla data di scadenza. Molti alimenti riportano sulla confezione la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”, che sta ad indicare come quel dato cibo non diventi nocivo una volta trascorsa la data indicata. Gli alimenti che invece riportano la dicitura “da consumarsi entro il” sono quelli più suscettibili di deterioramento. Si tratta in genere di prodotti di origine animale, su cui i test e l’osservazione hanno dimostrato che oltre la data indicata il prodotto potrebbe essere non più commestibile.
Anche in questo caso non sempre i prodotti alimentari incorrono nell’autodistruzione dopo la data di scadenza, e alcuni potrebbero risultare ancora buoni. Prima di consumare del cibo scaduto o del quale non si conosce la data esatta di scadenza è sempre bene fare dei test. La prima cosa da verificare è che l’odore del prodotto sia ancora buono. La data di scadenza garantisce che il prodotto resti inalterato mantenendo tutte le sue qualità organolettiche. Superato il periodo indicato l’alimento potrebbe aver perso profumo o sapore, ma questi non avranno subito alterazioni tali da renderlo cattivo. Se l’odore è buono e la superficie non presenza muffe o alterazioni, si può procedere con un piccolo assaggio per verificare se il sapore è ancora buono. Assaggiando solo una piccola quantità, anche se il prodotto fosse andato a male non subiremmo conseguenze.
Se si consuma un prodotto scaduto ed alterato, le conseguenze possono essere diverse a seconda del tipo di alimento e dal tipo di batterio che può averlo contaminato. In generale i sintomi sono tutti riassumibili sotto quella che conosciamo come intossicazione alimentare. Possono manifestarsi nausea, vomito, mal di pancia e diarrea. Nei casi più gravi potrebbe salire la febbre, con brividi di freddo e dolore. È importante non assumere farmaci volti a risolvere la sintomatologia, che insorge proprio per espellere il cibo contaminato. La soluzione migliore è osservare il digiuno e mantenersi bene idratati, ricorrendo al medico solo se i sintomi sono di particolare gravità o perdurano a lungo.
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