Il pesce è un alimento particolarmente suscettibile al deterioramento. Inoltre basta una piccola porzione di pesce avariato per sentirsi molto male e manifestare i sintomi di un’intossicazione alimentare. Questi possono essere di tipo i gastrointestinale, con mal di pancia, mal di stomaco, nausea e vomito, e addirittura neurologiche. Possono accompagnarsi anche a tachicardia, sudorazione, febbre e inappetenza. Quest’ultima è la prima difesa del corpo contro l’intossicazione: il digiuno è utile a disintossicare l’organismo e procedere verso la guarigione. La maggior parte delle intossicazioni alimentari infatti si risolve spontaneamente in pochi giorni. Dapprincipio è bene astenersi totalmente dal cibo, per poi via via reintrodurre alimenti semplici, mantenendosi però sempre idratati.
Il pesce può farci sentire male per varie ragioni. La più comune è che si tratti di pesce non freschissimo: una condizione facilmente verificabile quando è ancora crudo. La pelle tenderà a staccarsi dal corpo, gli occhi del pesce appaiono infossati e l’odore diventa cattivo. Oppure può essere a causa di una contaminazione alimentare, che può avvenire a causa della cattiva conservazione del pesce o perché è entrato in contatto con superfici o strumenti non perfettamente puliti o contaminati. Questo può avvenire anche nei comuni frigoriferi, anche semplicemente accostando sullo stesso ripiano verdure crude e pesce. Inoltre esiste la sindrome sgombroide, causata da un eccessivo accumulo di stamina nel pesce, in grado di causare reazioni allergiche.
È bene verificare le condizioni di pesce e molluschi all’acquisto, valutandoli sia con l’olfatto che con la vista. Per prevenire possibili intossicazioni inoltre è meglio rivolgersi a rivenditori e ristoranti di fiducia. Se ormai è tardi e siamo alle prese con i sintomi di una intossicazione, la prima cosa da fare è mettersi a riposo e attenersi al digiuno. I sintomi possono manifestarsi dalle 2 alle 8 ore dopo l’ingestione dell’alimento avariato. Possono durare poche ore e, nei casi più gravi, anche alcune settimane. Se i sintomi sono di lieve entità è sufficiente riguardarsi. In presenza di sintomi importanti, è bene rivolgersi al medico per la somministrazione di farmaci o reintegrazione idroelettrolitica.
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