C’è un certo piacere nello staccare una fragola dal proprio orto e mangiarla, o prelevare un frutto dai campi e portarlo alla bocca dopo avergli dato una strofinata sulla manica. Quella che un tempo era una consuetudine anche molto sana, oggi è quanto meno sconsigliata. Né i prodotti della terra, né tantomeno le persone, sono le stesse. Lavare con cura gli alimenti è utile a ridurre la loro carica batterica, al quale oggi non siamo più abituati. Quel che è peggio, la frutta oggi è perennemente ricoperta di pesticidi, che, anche nel caso di quelli biologici, è sempre meglio evitare di ingerire. Le persone tendono ad associare il biologico con il naturale, ma non è così: il verderame, o la poltiglia bordolese (un misto di rame e zolfo) sono pur sempre derivati della trielina.
Ma cosa succede se mangi frutta non lavata? Il rischio principale è proprio un’intossicazione da pesticidi. Si può incorrere inoltre in tossinfezioni da helycobacter pylori, a sua volta causa di anemie dovute alle ulcere che è in grado di provocare. Questo batterio non è difficile da eradicare, ma generalmente è complicato individuarlo, benché basti un semplice test del respiro per scoprirne la presenza. Il fatto è che passa molto tempo prima che l’anemia si rendi manifesta, e raramente i medici si ricordano di questo piccolo batterio, iniziando con l’indagare cause più imperanti. Raramente è possibile anche incappare in escherichia coli e stafilococchi, dovuti non tanto dalla frutta quanto dalla manipolazione della stessa. La maggior parte delle volte questi batteri sono presenti sulle nostre mani o sulle superfici su cui la frutta viene poggiata. I sintomi sono ulcere gastriche, vomito, diarrea e febbre.
Un ulteriore rischio è dato dalla possibilità di contrarre la toxoplasmosi, pericolosa però solamente in gravidanza. Per questo durante la gestazione è preferibile mangiare cibi crudi o lavati con estrema cura. La buona notizia è che non occorrono amuchina o altri disinfettati per pulire la frutta: è sufficiente lavarla bene con acqua corrente e, se proprio si hanno dubbi sulla qualità e la quantità di pesticidi utilizzati, rimuovendo la buccia. E’ comunque preferibile approvvigionarsi di frutta da coltivatori fidati, perché è nella buccia che troviamo la maggior parte delle fibre e delle vitamine e, molto spesso, anche alcuni micronutrienti.
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