Salute

Cosa succede se mangi formaggio scaduto?

Quando si parla di prodotti scaduti è bene fare il distingui tra quelli che sono “semplicemente” scaduti o realmente andati a male. Questo chiede un’altra precisazione: sulle confezioni viene riportata per legge una dicitura che accompagna la data di scadenza. Una di queste indica di consumare il prodotto “entro il” ed è categorica. Significa che i test effettuati sul prodotto oppure la sua stessa natura fanno pensare che, passata quella data, l’alimento potrebbe diventare nocivo ed è bene non consumarlo. La seconda dicitura riporta di consumare il prodotto “preferibilmente entro il”. In questo caso significa che il prodotto è garantito fino alla data indicata e, che superata la stessa, pur perdendo alcune delle sue caratteristiche organolettiche, si possa mantenere commestibile. A patto ovviamente che sia stato ben conservato nella sua confezione ancora integra. Ma cosa succede se mangi formaggio scaduto?

Formaggio scaduto, ecco i possibili effetti

Il rischio nel consumare formaggio scaduto è di incappare in una intossicazione alimentare. I sintomi sono nausea, con o senza vomito, diarrea, dolori addominali, e nei casi più gravi, febbre. Il tutto accompagnato da spossatezza e malessere generale. Se i sintomi sono di lieve entità possiamo risolvere restando a digiuno,  idratandoci il giusto ma senza esagerare, e reintroducendo il cibo poco alla volta, partendo da cose molto leggere, come pasta scondita, pane ed olio, fette biscottate. Questo avviene perché i formaggi sono un alimento altamente deperibile, come quasi tutti i prodotti di derivazione animale. Sono anche particolarmente soggetti a contaminazioni da parte di spore, virus e batteri, il che potrebbe dare origine ad una tossinfezione, ancor più seria.

Formaggio scaduto, ecco cosa verificare

I formaggi più sensibili al deterioramento sono quelli a pasta morbida e i formaggi freschi. Attenzione dunque soprattutto a Philadelphia, formaggio Quark, ricotta, mozzarella, stracchino e simili. Se sono appena scaduti ma odore ed aspetto sono inalterati, è possibile utilizzarli immediatamente previo cottura, magari per realizzare ripieni e condimenti. I formaggi a pasta dura sono più resistenti, ma è sempre bene verificare che la superficie sia integra e priva di muffe, macchie o altri segni che indichino un’alterazione del prodotto. Sono da buttare anche se trasudano umidità, se l’odore è divenuto rancido o difforme all’originale. Se aspetto ed odore sono buoni, prima di consumare l’intero prodotto assaggiatene una piccola parte, così da evitare rischi per la salute.

Sara Ester

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