Il vino è uno degli alcolici più amati nel nostro paese: in effetti vantiamo un’estensione di vigneti di alta qualità. Si ottiene dalla pigiatura dell’uva e dalla fermentazione del succo ottenuto. E’ una delle bevande più antiche ed apprezzate, e vanta numerose proprietà, anche se viene bevuto per piacere e non certo per i suoi effetti sull’organismo. E’ un prodotto altamente calorico: ogni 100 gr introduciamo ben 83 calorie, e apporta 5 mg di sodio, 99 di potassio, 8 mg di calcio e 11 di magnesio. Soprattutto è ricco di polifenoli, delle sostanze antiossidanti, in grado di combattere lo stress ossidativo e l’invecchiamento. Queste sostanze sono state associate anche ad un ridotto rischio cardiovascolare, da qui il noto detto per cui il vino fa bene al cuore. Il vino sembra essere utile nel contrasto della proliferazione di tumori e disturbi neurovegetativi.
Sempre i polifenoli sembrano agire contro la sindrome metabolica tra cui il diabete e la demenza senile. Il vino contribuisce anche alla buona salute delle ossa, delle articolazioni e, a sorpresa, sulla colecisti. Ovviamente è importante non esagerare con i quantitativi: non dimentichiamo che il vino ha una componente alcolica, che varia dal 4 al 15%. Ma cosa succede se bevi vino a pranzo e cena con glicemia alta? Il vino è una bevanda ammessa in caso di diabete, che causa un anomalo aumento del glucosio nel sangue. Il vino contiene fruttosio, quindi da una parte aumenta questa problematica. Dall’altra la presenza di alcool abbassa il tenore di zuccheri.
E’ importante ricordare che il vino rosso novello o d’annata contiene meno zuccheri. E’ quindi una scelta preferibile per chi soffre di glicemia alta. Il vino bianco contiene più zuccheri del vino rosso, mentre lo champagne varia ed è preferibile scegliere il brut, che ne contiene meno. Riguardo al quantitativo, bere vino sia a pranzo che a cena può essere una scelta rischiosa, oltre che per il rischio di glicemia alta, anche per la funzionalità del fegato. Nel dubbio è preferibile consultare il proprio diabetologo sul quantitativo di vino da assumere. L’etanolo viene assorbito sin dal principio del tratto intestinale e addirittura, in misura molto inferiore, già dalla bocca. Un consumo eccessivo di alcool nelle persone trattate con insulina è particolarmente pericoloso, in quanto il fegato, messo sotto stress dall’etanolo, ostacola la mobilitazione del glicogeno, indispensabile per processare gli zuccheri
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