I cachi sono un frutto autunnale particolarmente dolce, e per questo generalmente sconsigliato a chi soffre di diabete. Apporta però numerosi e preziosi vantaggi al nostro organismo, che vale la pena di conoscere ed apprezzare. Dolci e succosi, i cachi sono ricchi di acqua, fibre, proteine e grassi, ma soprattutto zuccheri: infatti il loro indice glicemico è inevitabilmente elevato (ben 50) e presentano calorie elevate: 70 kcal ogni 100 gr di frutto. Decisamente sconsigliato quindi anche a chi segue regimi ipocalorici o si trova momentaneamente a dieta.
I cachi contengono vitamina C, che svolge il prezioso ruolo di antiossidante e rafforza le difese immunitarie. Sono ricchi di potassio, essenziale per il controllo della pressione sanguigna. Sono ricchi di fosforo, elemento indispensabile per la salute di ossa, denti e cellule. Sono una buona fonte di vitamina K, responsabile della coagulazione del sangue ma utile anche a prevenire l’osteoporosi. Altri antiossidanti contenuti in questo frutto sono le proantocianidine, dei polifenoli essenziali contro le malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Alto prezioso aiuto per il cuore giunge dai fitosteroli, in grado di agire a livello intestinale per ridurre l’assorbimento del colesterolo.
Come dicevamo, i cachi non sono l’ideale per i diabetici e per tutti coloro costretti a tenere sotto controllo a glicemia. Fortunatamente sono dotati di un buon quantitativo di fibre, che oltre a regolare il transito intestinale, sono in grado di ridurre e rallentare l’assorbimento degli zuccheri semplici. Grazie a questo è possibile ridurre il rischio di picchi glicemici. A dispetto della glicemia alta però, è preferibile non consumare i cachi a digiuno. Questo perché i succhi gastrici dello stomaco rischiano di reagire con i fenoli, la pectina e i tannini presenti nei cachi, causando dolore, nausea e raramente anche vomito. Basterà mangiarli a stomaco pieno per evitare questi fastidi.
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